Fratelli chi?!



Noi siamo una schiera di disertori e ci chiamiamo ‘I Fratelli Ciliegia’; ciascuno dei ‘ciliegia’ si fa chiamare con un nome di battaglia. Io mi chiamo Romagnolo Ribelle, ma ci conoscerai tutti.
Lavoriamo quando possiamo; da muratori, da operai; viviamo con sacrificio ma tiriamo avanti. Qualcuno vagabonda per le strade della Bassa Romagna e chi sui colli dell’imolese.

Ascoltai senza fiatare, commosso ed entusiasta. Mi sembrava di aver ascoltato una fantastica storia più che una situazione reale. Ero anche orgoglioso per la fiducia che Romagnolo Ribelle poneva in me.

Cittadini e contadini sono generosi e solidali con noi ‘Ciliegia’ e la polizia non ci dà una gran caccia. Il nostro nido, dove di solito siamo riuniti è Ponte Santo che noi chiamiamo ‘Ponte Rosso’. Il vero nome non deve mai figurare.
Se vieni con me, fra poco vado là; vi è una festicciola. La Polizia non viene, ci teme, o meglio ha l’ordine di non creare tumulti perché questi potrebbero danneggiare le operazioni di guerra. Noi dunque possiamo lavorare per la nostra Idea e contro la guerra con più tranquillità. Noi ‘Ciliegia’ siamo legati e ricollegati fra noi da Reggio Emilia a Modena, a Bologna, Faenza, Forlì, Ravenna, Rimini, Ancona e decine di paesi limitrofi.

Prendemmo le biciclette e partimmo per Ponte Rosso. Lungo la strada soleggiata pedalavo con energia e, nella mia ingenuità, non sapevo figurarmi il ritrovo di questo nido di disertori. Come in sogno vedevo gente armata e diffidente, giovani tristi e sciupati, con occhi cupi, sospettosi…

Questo è Ponte Rosso… oggi si balla…
 liberamente tratto dal libro di: Nello Garavini, Testimonianze.

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